Vucinic “Sono venuto nella quadra più amata”

Mirko Vucinic © LaPresse da Tuttosport.com

TuttoJuve.com ha seguito la presentazione di Vucinic al suo fianco come sempre, anche il direttore generale della Juventus, Beppe Marotta, che ha parlato di mercato. Ecco la conferenza stampa integrale, a cura della redazione di TuttoJuve.com:

MAROTTA:Buongiorno a tutti. Benvenuti a questa nostra presentazione di Mirko Vucinic, un calciatore che non ha bisogno di presentazioni particolari, essendo a tutti conosciuto. Un giocatore che noi abbiamo rincorso per lungo tempo e siamo poi riusciti a definirne l’acquisizione a titolo definitivo. I termini dell’operazione sono stati di 15 milioni di euro pagabili in tre stagioni sportive, con un contratto dello stesso giocatore di durata quadriennale. Chiaramente siamo molto soddisfatti e come noi Conte, che ha un elemento in più che alza il livello qualitativo del gruppo che è già a disposizione. Non mi dilungo più di tanto trattandosi di un giocatore conosciuto. Lascio a voi la possibilità di porre a Mirko delle domande e lui stesso poi risponderà“.

Volevo sapere se Mirko Vucinic si sente un top player e se sarà il top player che la Juve attendeva…
VUCINIC:Diciamo che mi sento un professionista e un tesserato, poi sarà il campo che mi darà ragione se sono top o qualcos’altro“.

Perchè meglio la Juve della Roma?
VUCINIC:Perchè a Roma è finito un ciclo e poi sono venuto nella squadra italiana più amata e più conosciuta al mondo“.

Quali sono state le motivazioni che ti hanno portato a scegliere la Juve? Qui non c’è la Champions League ma c’è un progetto importante…
VUCINIC:
C’è già il nome della squadra. Come ho detto già prima è la squadra più famosa e più conosciuta al mondo, più amata dagli italiani. Quindi quando il mio procuratore mi ha detto Juventus non ho avuto dubbi“.

Zeman ha detto che sei un giocatore che può fare l’esterno, ma devi stare vicino alla porta. In un modulo bello e spregiudicato come quello di Conte, con quattro attaccanti, tu sei più adatto a partire da esterno o centrale?”.
VUCINIC:
A ogni giocatore piace giocare, ma è il mister che decide. Io mi metterò a disposizione del mister e della squadra“.

A Marotta chiedo: è Vucinic il top player della Juventus oppure ci dobbiamo aspettare altri colpi dello stesso livello qualitativo e della stessa spesa economica?
MAROTTA:
Grazie per questa domanda che mi dà la possibilità di chiarire proprio questo concetto. Il nostro mercato quest’anno è caratterizzato da un obiettivo prioritario che è quello di alzare il livello qualitativo del gruppo che Conte ha ereditato in fase di arrivo. E devo dire che in sostanza stiamo seguendo questo iter, nel senso che sono arrivati giocatori importanti che hanno alzato il livello qualitativo. Non dobbiamo guardare quello che poi è il conseguente rapporto di prezzo e di valutazione. Quindi, quando si parla di top player si parla di elementi sicuramente di qualità e quindi gli elementi che sono arrivati sono di grande qualità. Vucinic è un giocatore di indiscussa qualità e quindi credo che questa sia la risposta più appropriata. E poi sottolineo come giocatore come Pirlo, come Vucinic, come Vidal, sono giocatore che sicuramente sono stati indicati da esperti del calcio come dei giocatori di altissima qualità“.

Per Mirko. Ti hanno anche cercato dall’Inghilterra. Forse avresti anche potuto giocare in Premier e in Champions League. Che appeal ha la Juventus per decidere di scegliere Torino piuttosto che Manchester?
VUCINIC
: “Diciamo, come ho detto prima, che quando ho sentito il nome Juventus non ho avuto nessun dubbio. E il fatto che non giochiamo la Champions non mi pesa perchè comunque quest’anno la squadra è forte e cercheremo di qualificarci non solo per la Champions, ma anche di vincere più partite possibili“.

Che ricordo hai delle partite contro i tuoi nuovi compagni di squadra?
VUCINIC:Come contro tutte le squadre, ci sono dei momenti belli e meno belli, ma la cosa importante è che sto qua e spero che qui ci saranno soltanto momenti belli“.

Volevo sapere se la decisione di lasciare la Roma era già stata presa alla fine della scorsa stagione, quando c’era qualche problema con i tifosi, oppure l’hai deciso quest’anno dopo l’arrivo della nuova società e di Luis Enrique?
VUCINIC:
No, avevo già deciso. Ho parlato con il direttore sportivo che all’epoca era Pradè. E colgo l’occasione per ringraziarlo di cuore perchè lui mi ha dato moltissimo; lui insieme alla dottoressa Rosella Sensi. Li ringrazio tutti e due, però la cosa più importante è che sono arrivato qua“.

Due curiosità: una sul numero di maglia e l’altra se la Roma ha fatto un passo avanti o indietro passando dalla famiglia Sensi agli americani.
VUCINIC:
Come numero di maglia avrò il 14. Il motivo è che sia nel Montenegro, sia a Lecce ho avuto come prima maglia la maglia 14, quindi venendo qui alla Juve ho preso la 14, visto che la 9 ce l’ha Iaquinta. Il fatto della Roma, non rispondo“.

Ieri quando sei arrivato hai ascoltato il discorso del presidente e del tecnico. Volevo sapere cosa ti ha colpito di più delle loro parole…
VUCINIC
: “La cosa che mi ha colpito di più è che ieri quando il presidente ha parlato mi ha dato una carica enorme. Spero che questa carica che ci trasmesso ce la porteremo anche durante il campionato, per vincere le partite“.

Conte ha telefonato anche a te come è successo con altri nuovi acquisti per parlati prima? Oppure l’hai conosciuto qua? E quali dei calciatori della Juve conoscevi già e con quali hai avuto modo di sentirti?
VUCINIC:
Con i giocatori più o meno ci conosciamo perchè abbiamo giocato tante partite contro quindi diciamo che si diventa amici, tra virgolette. Conte non mi ha chiamato finchè non ho firmato. Dopo che ho firmato mi ha telefonato e mi ha fatto un’ottima impressione“.

Come collochi la Juve? Già allo stesso livello di Milan e Inter nella griglia scudetto? O sotto?
VUCINIC:
Ci collochiamo da Juventus. La Juventus è una grandissima squadra. Certo non è che lo scopro io adesso. Diciamo che siamo una grandissima squadra, fatta per vincere“.

Direttore, la priorità come acquisto prossimo: un difensore centrale o l’esterno sinistro? Cosa dobbiamo aspettarci nelle prossime settimane?
MAROTTA:
Dobbiamo aspettarci che la società farà ogni sforzo per soddisfare quelle che sono le indicazioni di Conte e soprattutto – cosa che già sapevamo – rendere più omogeneo questo gruppo. Quindi è evidente che in questo mese in cui ci saranno tante operazioni in entrata e in uscita, in generale, parlo di tutte le squadre, quindi anche noi saremo attivi da questo punto di vista. Però è evidente che anticiparne oggi caratteristiche e nomi è abbastanza fuori luogo“.

Volevo fare la stessa domanda, sia a Vucinic che a al direttore. Oltre ad essere un grande colpo, Vucinic è anche un grande affare per le cifre che giravano sugli altri top player?
VUCINIC
: “Io non è che lavoro tanto con la finanza, quindi non saprei proprio rispondere. Lascio al direttore questa domanda…“.
MAROTTA: Io dico appunto che non dobbiamo farci condizionare mai da quelli che sono gli aspetti contabili, numerici che accompagnano i trasferimenti dei calciatori, perchè Mirko Vucinic è arrivato alla Juventus per 15 milioni: secondo me è una cifra sicuramente importante, ma – non voglio venir meno a quella che è stata una richiesta da parte della Roma – si tratta di un ottimo giocatore. Un coniugarsi di situazioni che hanno definito questa valutazione. Certo che se paragoniamo dal punto di vista numerico questa cifra a cifre che hanno accompagnato trasferimenti come quello di Sanchez, di Pastore, di Aguero, evidentemente la meraviglia è per quei numeri, che secondo me sono fuori da ogni logica, da ogni fair play finanziario di ogni società, andando anche degli aspetti di carattere etico. Però giustamente nel mondo del calcio le società sportive sono presiedute da persone che sono libere di fare quello che vogliono fare, quindi non faccio altro che analizzare statisticamente questa cosa, poi giustamente condivisione massima per le scelte che le altre società hanno fatto“.

Al direttore volevo chiedere a che punto sono le cessioni, che ora diventano prioritarie. In particolare sull’attacco, perchè adesso senza coppe sette attaccanti sono troppi. Poi volevo sapere se accanto al difensore e all’esterno c’è spazio per un nuovo centrocampista…
MAROTTA:
Come ho detto prima, noi sappiamo che dobbiamo ancora lavorare in questo ultimo mese per modellare definitivamente questa rosa. Chiaramente oggi i giocatori professionisti, tesserati con noi, sono sicuramente un numero superiore a quelle che sono le esigenze della stagione, sia nei ruoli, sia dal punto di vista numerico. Quindi cercheremo di arrivare a fine mercato cercando di sistemare al meglio i giocatori che vogliono andar via, i giocatori con i quali abbiamo parlato che non rientrano magari nel nostro programma. Questo nel massimo rispetto della loro professionalità. Certamente oggi la gestione di questo gruppo numeroso è abbastanza difficile, però lo stiamo facendo nel migliore dei modi, garantendo massima professionalità a tutti i giocatori e cercheremo di arrivare quanto prima ad una definizione di quella che sarà appunto la rosa definitiva della stagione. Per quanto riguarda il centrocampista, voglio dire…se è un centrocampista, un difensore o un attaccante, le porte sono aperte sia in entrata che in uscita, quindi è lecito aspettarsi di tutto. Però dare delle indicazioni precise in questo momento non si può“.

Del Neri “Orgoglioso di aver allenato questa squadra”

Gigi Del Neri

Intervistato dai microfoni di Sky Calcio Show si parla di un ritorno immediato a Bergamo: “No adesso vado alle Maldive, poi vediamo non si sa ancora”. Si passa poi ad analizzare la stagione in generale, terminata con l’onta dell’esclusione della prossima stagione europea sul campo: “E’ stata un’annata molto complicata con una partenza particolare, programmi di un certo tipo e poi ci son stati problemi ad un certo punto. Questa squadra poteva dare poco di più a mio avviso, ma è giusto quando non arrivano le aspettative che si possano scegliere strade diverse, però c’erano tanti problemi di amalgama, penso che difficilmente si poteva fare di più viste anche le tante defezioni. Però ringrazio la Juve, questa esperienza è stata importante e mi aiuterà nella mia carriera. Sono orgoglioso di aver allenato questa squadra, con tanti ragazzi ho legato e rimarrà un bel rapporto anche fuori dal campo. Io ho fatto sempre il mio lavoro al massimo, diciamo che in un certo periodo c’era difficoltà pratica, dopo le tre sconfitte c’è stata una comunicazione e un ambiente esterno molto negativo, c’erano i tempi per rientrare dentro ma c’è stato poco aiuto da queste componenti. Noi ci abbiamo creduto, eravamo rientrati, purtroppo i doppi 2-2 con Catania e Chievo ci hanno segnato”. Sul futuro della squadra e su chi potrebbe avere un ruolo da protagonista in una Juve ad alti livelli Delneri si mostra ottimista ma predica pazienza: “L’esperienza fatta deve maturare, parecchi venivano da ambienti semplici e tranquilli, opposti a questo dove il giudizio e il metro erano diversi. Per me tutti possono farcela ad alti livelli in una grande Juve, ma questa è una squadra che ha bisogno di pazienza cosa che ora non si può avere. La squadra è ancora giovane e può migliorare tanto, di nomi non ne faccio”.

Fonte: TuttoJuve.com

Moggi “La squadra vive delle invenzioni di Del Piero”

Luciano Moggi da dagospia.com

Luciano Moggi torna a parlare e a criticare la squadra bianconera, gli acquisti e il mercato, nel corso della trasmissione condotta da Pippo Franco “Ieri, Moggi e domani” co-produzione tra Prima Rete Lombardia e Gold in onda tutte le domeniche su GOLD TV e TELECOLOR digitale terrestre e canale satellitare 856 Sky ha commentato l’ultima giornata di campionato: “A differenza delle altre partite la squadra bianconera si è presentata in campo con gli attributi ma non è riuscita comunque a nascondere i grandi limiti strutturali. Squadra totalmente squilibrata in difesa e a centrocampo con un Chiellini in piena fase involutiva. La squadra vive solo delle invenzioni di Del Piero, delle quali a Cesena ne ha beneficiato Matri. Questa squadra può al massimo lottare per un posto in Europa League. Mandare via Delneri adesso? Non servirebbe a nulla. Senza una rosa di qualità chi potrebbe fare meglio di lui? Tra Juve e Cesena la classe in campo era quasi simile…. Sembrava quasi una sfida tra provinciali! Il Bologna, senza la penalizzazione di 3 punti, avrebbe gli stessi punti in classifica della Juve… Il comunicato della società contro Tuttosport? Cosa poco simpatica e sbagliata, perché l’attuale Juve è effettivamente inguardabile. Mi sembra giusto anche riportare il parere di quel telespettatore che ha mandato una mail facendo notare perché la proprietà bianconera allora non ne ha mai fatto uno ad esempio contro la Gazzetta dello Sport per come ha trattato prima Calciopoli e adesso il processo di Napoli! ”.

Ormai conosciamo le idee di Luciano Moggi, poca qualità,  troppa quantità. Discorso vecchio

Del Neri “La squadra migliorerà”

Gigi Del Neri

Ecco l’intervista dell’allenatore bianconero Gigi Del Neri ai microfoni di Sky: “La squadra ha giocato una buona partita per novanta minuti, per quasi sessanta in dieci. Ho visto la squadra spigliata, capace di creare occasioni e rischiare anche qualcosa. E’ normale quando schieri ragazzi ventenni come Traorè, il secondo tempo abbiamo sofferto ma è giusto. Davanti Alex ha fatto una grande prova, con un po’ di fortuna e attenzione si poteva vincere. Le differenze con Bologna e Lecce sono nette, proseguiamo per la nostra strada”. Perchè è uscito Del Piero, fin li autore di una grande prova, con la Juve ancora in vantaggio? “Era stanco, ma il rapporto tra noi è franco e sappiamo noi come fare da qui a fine campionato. Lui sa la stima che ho verso di lui, sento tante chiacchiere ma il problema con Del Piero non sussiste proprio, anzi c’è stima. I fischi del pubblico? Applaudiranno più avanti”. Sul tandem Matri-Del Piero e sulla formazione iniziale il tecnico friulano spiega: “E’ la coppia con più qualità, ma con Traorè, Aquilani e Motta ce n’era tanta, abbiamo cambiato 4/11 rispetto a sabato. Ma la squadra migliorerà, oggi era difficile su questo campo e con questo avversario. Se l’occasione di Iaquinta va dentro alla fine staremmo qui a parlare di una vittoria”. Leggi tutto “Del Neri “La squadra migliorerà””

Marchisio “Alex riesce a dare serenità a tutta la squadra”

Mezz’ora di dialogo fitto con i tifosi, di domande intriganti e di risposte regalate con la consueta simpatia e disponibilità: la videochat di JuventusMember.com con Claudio Marchisio è stata, come da previsioni, un clamoroso successo. Tante le curiosità degli iscritti alla community bianconera, ma molti anche i Member che hanno chiesto a Claudio un parere sul momento della Juventus e sulla prossima gara contro il Bologna.
«Sarà una partita molto importante per noi e dovremo mostrare una mentalità e un carattere diversi rispetto a quelli visti a Lecce, anche perché in questi anni, abbiamo sempre fatto fatica contro le cosiddette piccole. La colpa di quanto accaduto in Puglia è di noi giocatori, perchè siamo noi che andiamo in campo ed indossiamo la maglia della Juve. Il nostro dovere è dimostrare di meritarla sempre. Certo, giocare per un’ora in dieci contro undici non è facile, ma una squadra come la nostra deve essere in grado di vincere anche questo tipo di partite. Ora abbiamo gli stessi punti dello scorso anno, ma rispetto ad allora siamo più uniti, anche con il mister, e la società ci è molto vicina».

Sul suo ruolo da esterno, Marchisio ricorda di averlo ricoperto «anche l’anno scorso nel centrocampo a tre. Non è un ruolo che rispecchia la vera ala sinistra perché devo dare una mano ai due centrali quando Milos attacca dalla destra. Quello che ho imparato in questi anni però è che bisogna sempre cercare di migliorare e di dare il massimo anche quando si cambia ruolo».

Non solo calcio: le domande vertono anche sulle sue preferenze musicali: «Ac/Dc, Chemical Brothers, e gli Hillsong, un gruppo evangelista che mi ha fatto scoprire lo scorso anno Nicola Legrottaglie, durante un concerto a Torino».

Gli chiedono di parlare dell’emozione provata la prima volta che ha indossato la fascia di capitano: «Era la partita contro il Fulham, lo scorso anno. La gara era ancora in corso e sul momento non ho ben realizzato. Poi, finita la partita, sono andato da Del Piero per restituirgliela e lui mi ha detto di tenerla, per ricordo. E’ stato un momento molto bello. Che capitano è Alex? Beh, lui riesce a dare serenità a tutta la squadra, si fa sentire e ci è di grande aiuto nei momenti difficili»

La partita che ricorda con maggior piacere non può che essere quella con l’Inter dello scorso anno, decisa da un suo gol: «In realtà ce ne sono tante, anche Arezzo-Juve della serie B, perché si festeggiava il ritorno in A. Quanto alla gara con l’Inter, mi piacerebbe tornare indietro, sdoppiarmi e vedere la reazione della curva, della coreografia. Sarebbe bello vedere quel gol da un altro punto di osservazione, perché in campo capita sempre tutto molto in fretta».

Claudio ha scelto il suo numero, l’8, perchè «è importantissimo nel calcio, rappresenta il centrocampista più importante della squadra. E poi l’avevo già nell’Under 21 e nella Juventus era quello di Antonio Conte…Quando Amauri ha deciso di prendere l’11 di Nedved, l’ho subito prenotato».

Infine un pensiero al nuovo stadio: «Sarà molto importante e rappresenterà un altro primato per la Juventus. Somiglierà molto gli stadi inglesi, sono impaziente di vederlo e immagino sia lo stesso per i nostri tifosi».

Fonte:  Juventus.com

Pepe: “una squadra abituata a vincere dà fastidio agli altri”

Simone Pepe © LaPresse da Tutto Sport

Simone Pepe ha rilasciato una lunghissima intervista ai microfoni della trasmissione di RadioRadio, “Il Bianco e il Nero”, condotta da Massimo Zampini e Antonello Angelini. le dichiarazioni sono state trascritte integralmente dal fantastico sito TuttoJuve.com. Ecco qui le dichiarazioni:

Simone, la vittoria sull’Inter è certamente importantissima e vi dà una nuova carica. In che cosa può e deve migliorare questa Juve?
Io penso che debba migliorare nella continuità dei risultati, perchè alterniamo delle ottime partite, tipo quella contro l’Inter e quella a Cagliari, a delle partite un po’ meno brillanti, come quella di Palermo, anche se avremmo meritato qualcosina in più. La continuità dei risultati, quindi, penso sia la cosa fondamentale“.

Si parla tanto degli episodi arbitrali. Tu hai citato Palermo e lì è successo qualcosa di chiaro: il fallo di mano di Bovo ed altri episodi in altre partite…Fino a questo punto della stagione per la Juve com’è il bilancio?
Penso a sfavore della Juve fino a questo momento, però non vogliamo dare troppa importanza agli episodi perchè comunque pensiamo a fare il nostro e a giocare. Sappiamo che l’arbitro ha un ruolo a volte determinante, ma sicuramente fa tutto in buona fede. Capita di sbagliare: come a noi capita di sbagliare un gol, a loro capita di sbagliare una scelta; a volte nella partita è determinante, però succede“. Leggi tutto “Pepe: “una squadra abituata a vincere dà fastidio agli altri””