Beck ha rifiutato la Juve

Andreas Beck © Foto REUTERS da Tutto Sport

Abbiamo detto spesso che quello che è mancato al mercato di gennaio della Juve è stato un buon terzino vero? Beh Marotta a quanto sembra ci stava lavorando e come, almeno ascoltando quello che rivela l’agente di Andreas Beck (23). L’offerta c’è stata a gennaio e il procuratore e fratello del forte terzino destro svela che l’Hoffenheim, società detentrice del cartellino del tedesco, aveva accettato l’offerta della squadra bianconera che aveva messo sul piatto circa 8 milioni di euro ed  è stato proprio il calciatore a frenare l’operazione. Ecco le parole dell’agente a “Sportinformationsdienst”: “Attualmente è il capitano dell’Hoffenheim ed è molto felice, non ha mai preso in considerazione l’idea di lasciare il club a gennaio. La Juventus è certamente una grande società, ma non è l’unica ad aver provato a prendere Andreas. E il fatto che la Juventus abbia fatto un’offerta non è una buona ragione per dire che dobbiamo andar via. Andreas vuole giocare in Europa, ma può farlo anche  nell’Hoffenheim. Non è alla frenetica ricerca di un modo per lasciare il club, anzi. Non abbiamo ancora iniziato a parlare del rinnovo del contratto, ma tutto è possibile”.

Queste parole di certo non spalancano strade all’arrivo di Beck in estate, anche se nel calcio tutto può succedere. Poi bisognerà capire se è davvero così buono prendere un giocatore che rifiuta di venire alla corte bianconera.

Pavel Nedved: “La punta arriva”

Pavel Nedved da Calciomercato.com

Pavel cuore juventino, non deve aver resistito, magari gli avevano anche detto di non dirlo, ma non ha resistito a pensare i tifosi della Juve nel dubbio sull’attaccante in arrivo e sul cammino della Juve, e così ha dichiarato «Il mercato della Juventus non è chiuso. Siamo alla ricerca di un attaccante capace di segnare tanti gol», il campione juventino e attuale membro del Cda bianconero, lo ha detto in occasione della presentazione del suo libro ‘La mia vita normale’, al Circolo Rai. «Non si può dire che il mercato della Juventus è già chiuso, così come non lo è per gli altri. Caratteristiche di un attaccante? Vorrei un giocatore che mi fa vincere le partite, che butta dentro la palla quando serve insomma». 

Poi Pavel Nedved dice quel che dicono tutti i suoi dirigenti, ma che i giornalisti sembrano non capire «Scudetto? È troppo presto per parlarne. Non bisogna ragionare così. Ora dobbiamo pensare soltanto a raccogliere più punti possibili. Di certo siamo una buona squadra, abbastanza forte. L’obiettivo della Champions è quello principale ed è quello che mi aspetto di raggiungere. La Juve ha bisogno di tempo, lasciamoli lavorare perchè non si può fare tutto in sei mesi. Il presidente è attivo per raggiungere i risultati migliori».  Semplice no? Ma tanto domani, quando magari saremo più in alto in classifica e Del Neri risponderà “Scudetto? perchè no, non abbiamo limiti” dirà che l’obiettivo della Juve è lo scudetto. Così non è non è difficile da capire, e Pavel Nedved lo spiega bene, come bene l’ha spiegato Marotta. Obiettivo della Juve vincere più partite possibili, andare il meglio possibile, obiettivo è la qualificazione in Champions, poi se le altre rallentano e c’è la possibilità di agguantare il titolo ben venga, altrimenti si aspetterà il prossimo anno, questo è un anno di passaggio, importantissimo è arrivare in Champions, anche per motivi economici.
Poi Pavel parla dei prossimi appuntamenti della Juve «La squadra di Guidolin è l’avversario peggiore che ci poteva capitare in questo momento. Stanno bene, ma noi saremo pronti. La Roma? Per rutti noi è una partita particolare, dobbiamo fare bene e ci tocca vincere. Ranieri ci conosce bene, sarà una battaglia».
 
Calciopoli non poteva mancare, a parlare è chi stava in campo, in chi ha vinto sul campo quegli scudetti troppo frettolosamente tolti e quindi dopo le parole di Moratti  («che l’Inter abbia vinto tanto dopo Calciopoli dimostra come sia stata una vera truffa per il calcio italiano») il campione juventino dice la sua «Calciopoli? Non mi piace parlarne, lo fanno già in troppi. Basterebbe guardare i nomi di quella squadra, in cui c’ero anche io, per capire che poteva battere chiunque, compresa la squadra campione del mondo».

Pavel portava speranza nelle partite della Juve, ha portato speranze nei tifosi anche vedere qualcuno che somigliava a lui fisicamente come Krasic, rivedere quella chioma correre sul terreno di gioco, ha portato speranza vederlo in tribuna sempre lì a tifare i colori bianconeri, e porta ancora speranza con le sue parole. Un attaccante arriverà parola di Pavel.