Anticipi e posticipi della Juve sino a Natale

cropped-juve3211.jpgStabiliti anticipi e posticipi fino a Natale:

13 settembre Sabato Juve- Udinese 20.45
20 settembre Sabato Milan – Juve 20.45
24 settembre Domenica Juve-Cesena. 15.00
27 settembre Sabato Atalanta-Juve. 20.45
5 ottobre Domenica Juve-Roma 18.00
18 ottobre. Sabato Sassuolo-Juve. 20.45
26 ottobre. Domenica. Juve-Palermo. 15.00
29 ottobre. Domenica. Genoa-Juve. 15.00
1 novembre Sabato Empoli-Juve. 18.00
9 novembre. Domenica. Juve-Parma. 15.00
22 novembre. Sabato Lazio-Juve. 20,45
30 novembre. Domenica. Juve -toro. 18.00
5 dicembre. Venerdì Fiorentina-Juve. 20.45
14 dicembre. Domenica Juve-Sampdoria. 12.30
18 dicembre. Giovedì Cagliari-Juve. 19.00

Lichtsteiner «Per la Juve ho rifiutato il Psg»

 Stephan LichtsteinerLichtsteiner: «E adesso posso rinnovare. Non voglio più record, ma migliorare in Champions». Il laterale svela i retroscena di mercato e fissa i nuovi obiettivi: «Qui conta solo vincere, a partire dallo scudetto. Ma certo, la Coppa…». Decibel sulla fascia «Ormai mi ero abituato alle urla di Conte per i 45’ in cui gli correvo di fianco». Nuovo che avanza «Allegri è un grande tecnico. E’ un piacere allenarsi con lui. E sa come si fa a vincere» 

SYDNEY, 12 agosto 2014 – «Dopo tutto questo tempo mi ci ero abituato alle urla di Conte. Lui si impegnava alla grande durante le partite per caricarci. E io per 45 minuti gli correvo davanti. Ero quello più vicino. Urlava spesso, sì, però per darmi dei consigli. Ogni tanto gli rispondevo, tuttavia la cosa andava bene a tutti e due. Zero problemi, insomma».

Adesso, Stephan Lichtsteiner, dopo il Conte dell’Ira c’è Massimiliano il Tranquillo.
«Allegri è un ottimo allenatore. Ha già vinto uno scudetto. Ha firmato grandi stagioni. Anche in Champions ha sempre fatto molto bene. Nessuna sorpresa. Un’ottima impressione, questo sì. Parla molto, e bene. Stiamo lavorando soprattutto sul possesso palla prolungato. E’ davvero un piacere allenarsi con lui».

Allegri ha subito detto: «Vogliamo vincere il quarto scudetto consecutivo. E arrivare in Champions League almeno ai quarti». L’ha già ripetuto almeno cinque o sei volte. Cosa c’è dietro a questo forte bombardamento motivazionale? 
«C’è che è l’allenatore della Juve e la Juve lotta sempre per vincere in Italia come in Europa. Ma non è facile riuscirci. E’ sempre più difficile primeggiare in campionato, però abbiamo una squadra che è in grado di lottare fino alla fine su tutti i fronti. Siamo pronti alla battaglia».

Però avete ancora qualche problema. Chiederete ai tifosi di avere un po’ dipazienza?
«Loro sanno che non si può collezionare di continuo dei record. Era addirittura dagli Anni 30 che la Juve non vinceva 3 scudetti di fila. I tifosi sanno che non sarà affatto facile trionfare per la quarta volta. Sanno che devono avere più pazienza, sanno che i risultati straordinari dell’anno scorso non sono ripetibili. Ma l’anno scorso siamo anche andati molto meno bene in Champions. Se quest’anno andremo più lontano in Europa, sarà un risultato più importante ed esaltante. Sarà più bello, per la gente».

Gli inserimenti da dietro, che si parli di un esterno come lei oppure di Pogba, sono…
Interrompe: «E’ tutta una questione di tempi giusti da trovare. Soltanto così gli assist, gli scatti a sorpresa funzionano. E’ fondamentale muoversi molto, provare e riprovare le situazioni di gioco e gli schemi. Noi in mezzo al campo abbiamo un fenomeno come Pirlo. Con lui è più facile chiamare un passaggio, farsi servire, essere imprevedibili».

Il vostro 3-5-2 è stato imparato a memoria dagli avversari. Serve davvero una svolta tattica? 
«Se giochi a 5 a centrocampo, tieni il baricentro sempre alto. E allora puoi provare più spesso a inserirti in attacco, ma rischi pure di diventare più prevedibile. Se invece stai sulla fascia, dietro, in uno schieramento a 4, è più facile giocare: hai un compagno davanti a te. Se giochi a 5, quasi sempre quando ti arriva la palla sei da solo contro il tuo avversario, e devi farti tutto il campo. Giocare a 5 è più duro per un esterno, non hai tantissime soluzioni. Questa squadra ha molti nazionali che nelle loro selezioni giocano anche con altri moduli. Noi stessi nella Juve di Conte all’inizio giocavamo a 4, in difesa. E anche se poi siamo passati presto al 3-5-2, non è che abbiamo dimenticato tutto. Oppure non siamo più capaci di giocare con un altro modulo. Con la qualità e l’esperienza che abbiamo, non sarebbe mai un problema cambiare».

Il suo contraltare sull’altra fascia è Evra. 
«E’ uno dei terzini sinistri più forti al mondo. E’ un vero leader e lo si è visto subito. In campo, fuori. E’ appena arrivato, ma se non lo sai, credi che sia nella Juve da molti anni. Parla con tutti, si sente già a casa, dà consigli, si informa su ogni cosa. Si è inserito in fretta, con armonia. Davvero sembra qui da sempre».

Immobile è volato via: Tevez a questo punto diventa il favorito per il titolo di capocannoniere? 
«Tevez è un fuoriclasse. Lotterà per diventare capocannoniere, certo. Questo è sicuro. Lotterà per segnare di nuovo tantissimi gol. Tuttavia non è un ragazzo che pensa solo a se stesso o ai premi individuali. Lui per prima cosa punta ai titoli da vincere con la squadra. Farà sicuramente bene anche quest’anno».

Nelle scorse settimane il Paris Saint Germain ha provato a ingaggiarla. Lei ha il contratto in scadenza nel 2015. Le trattative con la Juventus sono partite da tempo. 
«Sì, certo, l’interesse del Paris Saint Germain: ma per me essere restato qua è anche una scelta d’amore. Se non mi piacesse giocare nella Juve, di sicuro non starei a parlare di rinnovo. E poi io entro in campo solo per vincere. E questo è ciò che il tifoso vuole vedere. Che ti sacrifichi per i colori della squadra». 

Fonte: Tuttosport (articolo a firma di M. Bonetto)

“Quei due colori l’uno vicino all’altro, bianco e nero, la mia storia, la mia vita”

Alessandro Del Piero da us.24h.com.vn
Alessandro Del Piero da us.24h.com.vn

Sto vivendo con grande entusiasmo questi giorni a Sydney. 

 
Tante cose da fare, tante persone da rivedere e salutare, tanti arrivederci, foto, autografi, strette di mano, e poi soprattutto il camp di allenamento in vista della partita che giocherò domenica con la maglia delle All Stars della A-League “contro” la Juventus: mai creduto alle coincidenze soprattutto se si parla di quei due colori l’uno vicino all’altro, bianco e nero, la mia storia, la mia vita. 
In due parole, da quel 13 maggio 2012 allo Juventus Stadium: One Love.
 
Sono molto felice di avere l’opportunità di salutare sul campo i tanti tifosi – in particolare ma non solo quelli del Sydney FC – che nei due anni della mia fantastica esperienza australiana mi hanno travolto con la loro passione, la stima, l’affetto. 
 
Vorrei davvero ringraziare tutti, e lo farò nel posto che più mi piace e dove mi trovo maggiormente a mio agio, a casa: il campo. 
 
Domenica sarà anche il momento di guardarci per un istante alle spalle e vedere in un’occasione così importante e al cospetto di una squadra così grande, quanto è cresciuto sotto tutti i punti di vista il movimento calcistico australiano. Sono particolarmente orgoglioso di avere contribuito anche io negli ultimi due anni a questo sviluppo, che sono convinto non si fermerà.
 
Appuntamento a domenica allora…ci vediamo allo stadio o in tv per chi non sarà in tribuna, voglio salutarvi e idealmente abbracciarvi tutti!
 
PS. Lo so, lo so che di fronte a me, intendo dall’altra parte del campo, con un’altra maglia, ci sarà la Juventus… ma c’è davvero bisogno che vi spieghi cosa significa questo per me?
 
#OneLove. Ale

Ufficiale: Isla al QPR

isla“Juventus Football Club S.p.A.comunica di aver perfezionato l’accordo con la società inglese Queens Park Rangers Football & Athletic Club per la cessione a titolo temporaneo, fino al 30 giugno 2015, del diritto alle prestazioni sportive del calciatore Mauricio Anibal Isla Isla a fronte di un corrispettivo di € 1,2 milioni da incassare nel corso del l’esercizio 2014/2015. Il contratto prevede,inoltre, la facoltà per il Queens Park Ranger s di esercitare , al termine della stagione sportiva 2014/2015, il diritto di opzione per l’acquisizione a titolo definitivo del medesimo calciatore a fronte di un corrispettivo di €
10 milioni, pagabile in due anni.”

Romulo “Oggi sto realizzando un sogno”

Juventus , Conferenza stampa di presentazione di RomuloUn sogno per il quale si è lottato per tutta la vita, finalmente si realizza. Non potrebbe esserci momento più bello. E Romulo Souza Orestes, che fin da bambino voleva vestire la maglia di un grande club, oggi è raggiante. Per lui si sono aperte le porte della Juventus e il suo sogno è diventato realtà: «Sono cresciuto in una famiglia semplice, povera posso dire, ma mi ha insegnato ad avere carattere e ad essere uomo, cose che non si possono comprare – racconta durante la conferenza stampa di presentazione – Oggi sto realizzando un sogno, ho fatto tanti sacrifici per arrivare, ho ricevuto tanti no nella mia vita, ma non ho mai mollato e ora darò ancora di più».

«Quando ho saputo dell’interesse della Juventus per me sono stato felice – continua l’esterno – E’ una squadra vincente e sono molto soddisfatto di essere qui. Voglio continuare quello che è iniziato tre anni fa quando sono arrivato in Italia e dare il massimo per continuare sulla strada che la Juve sta percorrendo. La mentalità qui è vincere tutto. Sappiamo che in Europa non è facile, ma sono sicuro che arriveremo lontano. Per lo scudetto ci sono tante squadre forti, ma noi siamo è tra queste e il nostro obiettivo sarà vincere un altro campionato. Faremo di tutto per farcela, la squadra si sta rinforzando».

La sua capacità di ricoprire più ruoli è una delle doti che hanno convinto la Juventus a puntare su di lui: «Romulo ha raggiunto la piena maturità calcistica nella passata stagione – spiega l’amministratore delegato Giuseppe Marotta – Grazie al suo eclettismo riteniamo possa avere il giusto profilo per la nostra squadra».«Posso giocare su tutta la fascia destra, terzino o esterno, anche alto e dove il mister avrà bisogno sarò disponibile», conferma Romulo che vestirà la maglia numero 2, «quella che avevo da bambino, con cui ho iniziato la carriera».

Una carriera iniziata cercando di imitare Denilson,«lo ammiravo molto e mi ispiravo al suo gioco. Ho cominciato come attaccante cercando di ripetere quanto faceva lui», e proseguita fino ad arrivare a un passo dal Mondiale, cui ha rinunciato non sentendosi in perfette condizioni fisiche: «E’ stato molto difficile dire a Prandelli che non ero al massimo e che avevo questo fastidio, ho pianto molto, perché giocare il mondiale in Brasile era il mio sogno di bambino. I miei genitori però mi hanno insegnato ad essere sincero e lo sono stato anche in quell’occasione».

Per un sogno sfumato, però, eccone un’altro che si avvera. Benvenuto alla Juve Romulo!

Fonte: Juventus.com

Ufficiale: Pereyra alla Juve

Roberto Maximiliano PereyraLa Juventus comunica di aver perfezionato l’accordo con l’Udinese per l’acquisizione a titolo temporaneo, fino al 30 giugno 2015, del diritto alle prestazioni sportive del calciatore Roberto Maximiliano Pereyra a fronte di un corrispettivo di € 1,5 milioni da versare nel corso dell’esercizio 2014/2015.

Il contratto prevede, inoltre, la facoltà per Juventus di esercitare, al termine della stagione sportiva 2014/2015, il diritto di opzione per l’acquisizione a titolo definitivo del medesimo calciatore a fronte di un corrispettivo di € 14 milioni, pagabili in tre anni, che potrà incrementarsi di ulteriori massimi € 1,5 milioni al raggiungimento da parte di Juventus di determinati obiettivi sportivi entro il 30 giugno 2020.

Morata 50 giorni di stop

alvaro morataAlvaro Morata, costretto a fermarsi durante l’allenamento di lunedì pomeriggio, questa mattina è stato sottoposto ad una risonanza magnetica presso la Clinica Fornaca di Sessant. Gli accertamenti hanno confermato la lesione di secondo grado del legamento collaterale mediale del ginocchio sinistro.

La prognosi per il completo recupero funzionale e agonistico è di 50 giorni.

DIARIO DI UNA SETTIMANA SURREALE

massimozampiniLunedì.

Di mercato non parlo, non sopporto le voci, rido delle roboanti indiscrezioni. Ne sto alla larga, insomma. Ma che succede se ti capita un’umile fonte, decisamente attendibile, che ti dà per certo il passaggio di Iturbe alla Roma e non alla Juve, come invece sostengono tutti gli organi di informazione? Lo tengo per me, meglio. Si evitano figuracce, anche perché la mia è molto affidabile, ma figuriamoci se gli esperti non ne hanno di più sicure. Anzi no, la metto, magari basta fare mille premesse, tipo “è un’umile fonte”, “io non credo mai alle voci”, “non fidatevi”, si dà l’indiscrezione e non si rischiano reazioni inconsulte di amici e utenti vari in caso di errore. Illuso. Ai pochi che ci credono, fanno da contraltare i tanti diffidenti – in gran parte juventini – che annunciano rabbiosi di avere preparato lo “screenshot”, pronti a screditarmi una volta annunciato il passaggio di Iturbe alla Juve. Che cretinata, il mercato: se la tua fonte ci azzecca diventi un genio, se sbaglia o magari l’affare salta all’ultimo sei un millantatore che vuole farsi pubblicità. Appunti se mai ricapitasse un’umile fonte: te la tieni per te, eviti screenshot e campi felice come una Pasqua.

Martedì

La giornata è in gran parte incentrata sul caso Iturbe: impazza la foto di un presunto biglietto aereo diretto a Torino. Poi arriva a Fiumicino, e il resto lo conoscete: sono salvo dall’invasione di screenshot vendicativi. Non lo sappiamo ancora, ma l’argentino, quel giorno, oggi, è l’ultimo dei problemi. Intorno alle 19 mi scrive un amico, noto scrittore, avvisato da un giornale per cui scrive di un’imminente rivoluzione in casa Juve, chiedendomi se ne ho notizie. Gli accenno della mia umile fonte su Iturbe, ma ad entrambi sembra un po’ poco per parlare di rivoluzione. Entrambi abbiamo un tragico sospetto, ma fingiamo che non esista: avranno ceduto Vidal? Pogba? A quanto? A chi? Non è quello, e sotto sotto lo sappiamo entrambi. Ce lo scriviamo così, come se fosse impossibile: non sarà quello che pensiamo, vero? Ma no, dai, al secondo giorno di ritiro, impossibile. Pochi minuti e gli arriva la conferma: pare che Conte si sia dimesso. Un incubo. Giro di chiamate con amici juventini. Arriva l’ufficialità: Conte va via. Contratto risolto. Conte via, non è possibile. Non è possibile perché, fondamentale arrivo di Agnelli a parte, la rinascita, il ritrovamento dell’orgoglio, la Juve che torna al suo posto quando tutti erano certi non ci sarebbe più tornata, sono legate a lui. Il 70% di possesso palla, 23 tiri a 5, un tutt’uno con gli spettatori dello Juve stadium, per una festa continua durata 3 anni. E ora come si fa? E ora come facciamo a ricordarcelo, che esiste anche una Juve senza Conte? Prima ancora di capire le cause, prima ancora di arrabbiarci per averci lasciati così – in ritiro, senza una spiegazione compiuta –, prima ancora di farti presente che non se ne poteva più, di questo ostentato tarlo di un possibile addio, un eterno ringraziamento per avere contribuito in grandissima parte a farci tornare al nostro posto. Con le altre che inseguono, invidiano, si lagnano, e noi sul bus che festeggiamo, anno dopo anno, maggio dopo maggio. Ciao Antonio, e porta i nostri saluti ad Alessio, a Carrera, a tutto il tuo staff. Tanto è un arrivederci, lo sappiamo tutti e due.

Mercoledì

Il risveglio è tosto, come dopo un esame andato male o, restando allo sport, una finale persa: l’impressione di avere perso un vero fuoriclasse, con tutto quello che rappresenta, è forte, e rende complicato ogni ragionamento logico, rende vano ogni tentativo di razionalità. Bisogna tirarsi su, però: intanto c’è Agnelli, mica Cobolli e compagnia; Marotta e Paratici non sono Secco e Blanc; Pogba, Vidal, Tevez e Llorente non sono Melo, Diego, Amauri e Iaquinta. Su la testa, allora. Cerco notizie: Allegri o Mancini. Allora è tutto vero, tra poco avremo un allenatore tra questi due. Quello del gol di Muntari o l’uomo che vince sempre, quello del tavolino. Non c’è tempo di pensare a una preferenza, arriva l’annuncio già di mattina: è arrivato Allegri. Basta, da questo momento non ci si lamenta più: è arrivato Allegri, si tifa Allegri. Lo scrivo su twitter, arrivano insulti anche qui. Poco male, lo penso e lo affermo con forza: il tifoso sogna, ama, applaude, fischia, protesta, ma soprattutto tifa. Noi ci saremmo opposti alle cessioni di Vialli Ravanelli e Sousa il giorno dopo la vittoria in Champions, non avremmo mai venduto Zidane, eravamo noi (alcuni di noi, ecco) a insultare Ancelotti, non si sa poi neanche perché. Non sempre ci prendiamo, insomma. Critichiamo dopo, semmai, se mancheranno i risultati.

E allora, in assenza di spiegazioni chiarissime sull’addio intempestivo di Conte, e ribadendo che non impazziamo certo per il nuovo tecnico, lasciamo da parte l’amarezza (ci proviamo) e riprendiamo a tifare. Allegri mio, non ti chiediamo un 19 su 19 allo stadium o il 70% di possesso, ma che la Juve sia più vicina a quella di Conte che a quella, chessò, di Delneri. Impara presto a difenderti da voci di tutti i tipi, su giocatori grassi, solo belli, Livorni che scansano e Paulinhi che non giocano. Sei alla Juve, caro Allegri, mostrarci di meritarla.

Giovedì

Prime foto di Allegri allenatore. Effetto strano, dovremo abituarci. Paiono rientrare le allarmanti richieste di incontro con la società di Tevez – che posta sul suo profilo le magliette Juve del prossimo anno – e altri giocatori. Il mercato va avanti: passi avanti per i soliti noti Evra, Pereyra e Morata. Cominciano le prime ricostruzioni sull’addio dell’allenatore: si va dai filosocietari convinti – “Conte aveva stufato già da tempo, troppo insoddisfatto, meglio fosse andato via a maggio, è lui ad averci portato Ogbonna e Giovinco, in Champions avrebbe dovuto fare di più, ci rimpiangerà” – ai contiani di ferro – “gli hanno fatto promesse che non hanno mantenuto, lui voleva una Juve più forte, basta con questi dirigenti senza riconoscenza, lo rimpiangeremo” -, fino agli estremisti del “sospendo il tifo per la squadra”, di cui faremo a meno fin quando non cambieranno idea. Un’altra giornata complicata è passata, meglio andare a dormire.

Venerdì

Quando serve qualcuno che ci tiri su il morale, gli amici veri, i compagni di mille risate, non possono mancare. Ed ecco in nostro soccorso due delle presenze più costanti nel provare a metterci allegria: il Corriere dello Sport e l’Inter.

Il Corsport, dimenticati i risultati sul campo dell’ultima stagione, ricomincia con i punteggi virtuali e parte con il botto, titolando a tutta pagina: “Roma super 3-0 – alla Juve!”. In che senso, chiederebbe un Verdone stralunato in uno dei suoi primi indimenticabili film. “Iturbe è soltanto l’ultimo degli sgambetti di mercato. Sabatini ha già vinto la corsa a Destro e Nainngolan”. La Juve nel frattempo ha vinto altri due scudetti, ma poco importa. 3-0 Roma, proveremo a ribaltarlo.

Ma, proprio quando pensi di non riuscire più a risollevarti, è sempre l’Inter a darti una mano. Sul sito ufficiale della squadra nerazzurra appare infatti un’importante precisazione: “F.C. Internazionale smentisce con fermezza la notizia riportata quest’oggi riguardante il ruolo di direttore artistico della signora Milly Moratti all’interno del club. La notizia è totalmente priva di ogni fondamento, essendo la signora Moratti parte dell’Advisory Board e restando un importante consigliere per la direzione artistica della società”. Il tema – Milly direttore artistico – è già di chiara rilevanza. Il contenuto, tuttavia, supera ogni parodia e sostanzialmente smentisce notizie sul ruolo di direttore artistico, affermando invece che la Moratti è importante consigliere per la direzione artistica. In altre parole, ehm, non è direttore ma rimane consulente. Scopriamo così che l’Inter non ha solo una direzione artistica, ma anche dei consiglieri a suo supporto. Grazie, gli amici si vedono nel bisogno e voi non mancate mai.

Sabato

La vita va avanti, arrivano nuovi giocatori, ed è fondamentale che accada presto, per provare a farci superare lo choc. Alle 15.30 viene presentato il giovane attaccante del Real Madrid Morata. Si presenta bene, elegante, ha al suo attivo tantissimi gol nelle giovanili della Spagna e 8 reti negli spezzoni disputati in stagione nel Real (ha giocato anche parte della finale di Champions). In conferenza pare maturo, non sbaglia una risposta, ringrazia il Real, esalta la Juve (“una delle più grandi d’Europa, certamente la più grande d’Italia”), poi con una bellissima lettera saluta i suoi vecchi tifosi, informandoli che sta andando a giocare in un’altra grandissima squadra. Frasi di rito, la recompra, l’eventuale plusvalenza, tutto quello che volete, ma non oggi: ora, abbiamo solo bisogno di una pomeriggio così, sognando un po’, con un ragazzino dalla faccia pulita con il numero 9 sulle spalle.

Domenica

Se qualche juventino nutrisse davvero dei dubbi circa il supporto da dare alla squadra nella prossima stagione, le uscite di due personaggi dovrebbero contribuire a risolverli senza troppi problemi.

Aldo Grasso, che quando scrive di calcio non riesce a mettere da parte la propria fede (granata), scrive un incomprensibile articolo sull’addio del tecnico bianconero: “Lo stress tricologico di Conte: il complesso di Fabio Capello”. Inutile soffermarsi sul contenuto, ma il finale merita esplicita menzione: “Conte ha il complesso di Fabio Capello, per via dei capelli: è il suo incubo, la sua ossessione, il suo tormento, il suo phon psicologico. Diceva Paul Léautaud: «Quando non si hanno più capelli, si trovano ridicoli i capelli lunghi». Infoltimenti, parrucchini, trapianti; niente da fare, si chiama stress tricologico. Tutti abbiamo le nostre paturnie. Per essere infelici, a volte basta un crine di cavallo uscito dal paltò.” Dai, leggetelo bene e pensate se sia il caso di abbandonare la Juve proprio ora.

Poi c’è Linus, uno dei più fulgidi esempi di juventinità dei “vip” di fede bianconera. Sempre pronti a smarcarsi quando c’è da argomentare in difesa della squadra, ma puntualissimi all’appuntamento quando si tratta di darle contro, hanno dato il meglio nel 2006, con una serie di tragicomiche affermazioni circa la legittimità delle vittorie della Juve di quel periodo. Ebbene, potrebbe Linus mai farsi sfuggire l’occasione dell’addio di Conte per allontanarsi di un altro passo dalla Juve? No, ci mancherebbe. E allora eccolo, che ci mostra una sua foto con la Gazzetta in mano e un post adeguato alla foto: “Premesso che ognuno ha il diritto di fare le scelte che crede, la mia è che da qui in poi farò finta che la Juve non esista. Fino a che non mi tornerà la voglia. Allegria”.

A questo punto, se non vi hanno convinto le grasse esultanze dei tifosi avversari, il Corsport, il granata Aldo Grasso e l’ex juventino Linus, siete senza speranza.

Forza Juve. Voi, fate pure come vi pare.

di Massimo Zampini

Fonte: Juventinibus.com

Ufficiale: Evra è bianconero

EvraEcco l’annuncio dal sito della Juventus, Evra è ufficialmente bianconero:

La Juventus comunica di aver perfezionato l’accordo con il Manchester United per l’acquisizione a titolo definitivo del diritto alle prestazioni sportive del calciatore Patrice Latyr Evra a fronte di un corrispettivo di 1,2 milioni di sterline pagabili in due rate: 0,6 milioni al rilascio del transfer internazionale e 0,6 milioni entro il 1°luglio 2015.

Il valore di acquisto potrà incrementarsi di ulteriori massimi 0,3 milioni di sterline in caso di qualificazione della Juventus alla UEFA Champions League 2015/2016.

La Juventus ha sottoscritto con lo stesso calciatore un contratto di prestazione sportiva biennale.

Vidal: “Sono già in un grande club. E sul mio futuro…”

Arturo VidalContinuano ad arrivare dichiarazioni di Arturo Vidal, attualmente in Cile, al centro di numerosi voci di mercato. Il centrocampista della Juventus, dopo aver dichiarato stamane di voler prima parlare col club prima di decidere il suo futuro (il Manchester United è in “pressing costante”) ha approfondito la questione e aggiunto diversi particolari che il quotidiano inglese Metro ha riportato nella sua versione online:

Ho sentito parlare dell’interesse del Real Madrid e del Manchester United, ma al momento non mi preoccupo del mio futuro. Io gioco già in un grande club, sarebbe difficile per me trattare con un’altra società. Ho grandissimo rispetto per la Juve e i miei compagni di squadra, lì ho vinto tre campionati. Può essere che rimanga a vita alla Juventus, perché no. Quando tornerò in Italia parlerò prima di tutto con l’allenatore. Adesso penso solo ai miei sette giorni residui di vacanze…”

Fonte: Juvemagazine.it