Lichtsteiner «Per la Juve ho rifiutato il Psg»

 Stephan LichtsteinerLichtsteiner: «E adesso posso rinnovare. Non voglio più record, ma migliorare in Champions». Il laterale svela i retroscena di mercato e fissa i nuovi obiettivi: «Qui conta solo vincere, a partire dallo scudetto. Ma certo, la Coppa…». Decibel sulla fascia «Ormai mi ero abituato alle urla di Conte per i 45’ in cui gli correvo di fianco». Nuovo che avanza «Allegri è un grande tecnico. E’ un piacere allenarsi con lui. E sa come si fa a vincere» 

SYDNEY, 12 agosto 2014 – «Dopo tutto questo tempo mi ci ero abituato alle urla di Conte. Lui si impegnava alla grande durante le partite per caricarci. E io per 45 minuti gli correvo davanti. Ero quello più vicino. Urlava spesso, sì, però per darmi dei consigli. Ogni tanto gli rispondevo, tuttavia la cosa andava bene a tutti e due. Zero problemi, insomma».

Adesso, Stephan Lichtsteiner, dopo il Conte dell’Ira c’è Massimiliano il Tranquillo.
«Allegri è un ottimo allenatore. Ha già vinto uno scudetto. Ha firmato grandi stagioni. Anche in Champions ha sempre fatto molto bene. Nessuna sorpresa. Un’ottima impressione, questo sì. Parla molto, e bene. Stiamo lavorando soprattutto sul possesso palla prolungato. E’ davvero un piacere allenarsi con lui».

Allegri ha subito detto: «Vogliamo vincere il quarto scudetto consecutivo. E arrivare in Champions League almeno ai quarti». L’ha già ripetuto almeno cinque o sei volte. Cosa c’è dietro a questo forte bombardamento motivazionale? 
«C’è che è l’allenatore della Juve e la Juve lotta sempre per vincere in Italia come in Europa. Ma non è facile riuscirci. E’ sempre più difficile primeggiare in campionato, però abbiamo una squadra che è in grado di lottare fino alla fine su tutti i fronti. Siamo pronti alla battaglia».

Però avete ancora qualche problema. Chiederete ai tifosi di avere un po’ dipazienza?
«Loro sanno che non si può collezionare di continuo dei record. Era addirittura dagli Anni 30 che la Juve non vinceva 3 scudetti di fila. I tifosi sanno che non sarà affatto facile trionfare per la quarta volta. Sanno che devono avere più pazienza, sanno che i risultati straordinari dell’anno scorso non sono ripetibili. Ma l’anno scorso siamo anche andati molto meno bene in Champions. Se quest’anno andremo più lontano in Europa, sarà un risultato più importante ed esaltante. Sarà più bello, per la gente».

Gli inserimenti da dietro, che si parli di un esterno come lei oppure di Pogba, sono…
Interrompe: «E’ tutta una questione di tempi giusti da trovare. Soltanto così gli assist, gli scatti a sorpresa funzionano. E’ fondamentale muoversi molto, provare e riprovare le situazioni di gioco e gli schemi. Noi in mezzo al campo abbiamo un fenomeno come Pirlo. Con lui è più facile chiamare un passaggio, farsi servire, essere imprevedibili».

Il vostro 3-5-2 è stato imparato a memoria dagli avversari. Serve davvero una svolta tattica? 
«Se giochi a 5 a centrocampo, tieni il baricentro sempre alto. E allora puoi provare più spesso a inserirti in attacco, ma rischi pure di diventare più prevedibile. Se invece stai sulla fascia, dietro, in uno schieramento a 4, è più facile giocare: hai un compagno davanti a te. Se giochi a 5, quasi sempre quando ti arriva la palla sei da solo contro il tuo avversario, e devi farti tutto il campo. Giocare a 5 è più duro per un esterno, non hai tantissime soluzioni. Questa squadra ha molti nazionali che nelle loro selezioni giocano anche con altri moduli. Noi stessi nella Juve di Conte all’inizio giocavamo a 4, in difesa. E anche se poi siamo passati presto al 3-5-2, non è che abbiamo dimenticato tutto. Oppure non siamo più capaci di giocare con un altro modulo. Con la qualità e l’esperienza che abbiamo, non sarebbe mai un problema cambiare».

Il suo contraltare sull’altra fascia è Evra. 
«E’ uno dei terzini sinistri più forti al mondo. E’ un vero leader e lo si è visto subito. In campo, fuori. E’ appena arrivato, ma se non lo sai, credi che sia nella Juve da molti anni. Parla con tutti, si sente già a casa, dà consigli, si informa su ogni cosa. Si è inserito in fretta, con armonia. Davvero sembra qui da sempre».

Immobile è volato via: Tevez a questo punto diventa il favorito per il titolo di capocannoniere? 
«Tevez è un fuoriclasse. Lotterà per diventare capocannoniere, certo. Questo è sicuro. Lotterà per segnare di nuovo tantissimi gol. Tuttavia non è un ragazzo che pensa solo a se stesso o ai premi individuali. Lui per prima cosa punta ai titoli da vincere con la squadra. Farà sicuramente bene anche quest’anno».

Nelle scorse settimane il Paris Saint Germain ha provato a ingaggiarla. Lei ha il contratto in scadenza nel 2015. Le trattative con la Juventus sono partite da tempo. 
«Sì, certo, l’interesse del Paris Saint Germain: ma per me essere restato qua è anche una scelta d’amore. Se non mi piacesse giocare nella Juve, di sicuro non starei a parlare di rinnovo. E poi io entro in campo solo per vincere. E questo è ciò che il tifoso vuole vedere. Che ti sacrifichi per i colori della squadra». 

Fonte: Tuttosport (articolo a firma di M. Bonetto)

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