Zaza e Ogbonna in settimana per Jovetic uno tra Matri o Quagliarella

OgbonnaIn serata negli studi di Sky Sport 24 la redazione dell’emittente satellitare ha fatto il punto sul mercato della Juventus. Oggi la presentazione di Fernando Llorente, ma il mercato bianconero non si ferma all’attaccante basco. Sul fronte cessioni sicuramente qualcuno in avanti lascerà, ma dipende dalle offerte che per ora non sono arrivate. I principali indiziati restano Alessandro Matri e Fabio Quagliarella a lasciare Torino, il pericolo è il possibile deprezzamento che può avvenire nel corso del mercato del parco attaccanti visto che le potenziali società interessate possono attendere e prendere per il collo la Juve. I bianconeri, dal canto loro, puntano sul possibile effetto asta, visto che tutti gli avanti piemontesi hanno comunque diverse ammiratrici tra i club italiani e non. Su Jovetic il dg Marotta ha fatto capire che ci hanno provato ma anche che le condizioni della Fiorentina dovranno cambiare. E’ possibile che uno tra Matri e Quagliarella venga inserito nell’operazione se ci sarà l’ok viola, tanto che i due vennero già proposti un anno fa ai toscani. Sempre in avanti in settimana arriverà Zaza, poi probabilmente sarà girato al Sassuolo anche se non è l’unica società interessata all’ex Ascoli. Per Ogbonna si riprende domani a trattare, la sensazione è che per il ritiro di Chatillon Antonio Conte avrà a disposizione l’attuale difensore del Torino.

Fonte: tuttojuve.com

[banner network=”altervista” size=”300X250″ align=”aligncenter”]

Ufficiale: la supercoppa si giocherà il 18 agosto a Roma

la Lega Calcio ha ufficializzato con un comunicato proprio sito data e luogo della finale di Supercoppa Italiana che vedrà scendere in campo Juventus (campione d’Italia) e Lazio (vincitrice Coppa Italia) il prossimo 18 agosto alle 21 all’Olimpico di Roma. Di seguito il comunicato ufficiale apparso sul sito della Lega Calcio: “La gara per l’aggiudicazione della Supercoppa TIM 2013, ventiseiesima edizione del trofeo, si disputerà a Roma, allo Stadio Olimpico, domenica 18 agosto 2013, con inizio alle ore 21.00. La gara verrà disputata tra le società: JUVENTUS Football Club S.p.A. (Campione d’Italia 2012/2013) e Società Sportiva LAZIO S.p.A. (Vincitrice TIM Cup 2012/2013). La gara sarà trasmessa in diretta su RAIUNO”.

andreaagnelliLa Lega Calcio ha ufficializzato con un comunicato proprio sito data e luogo della finale di Supercoppa Italiana che vedrà scendere in campo Juventus (campione d’Italia) e Lazio (vincitrice Coppa Italia) il prossimo 18 agosto alle 21 all’Olimpico di Roma. Di seguito il comunicato ufficiale apparso sul sito della Lega Calcio: “La gara per l’aggiudicazione della Supercoppa TIM 2013, ventiseiesima edizione del trofeo, si disputerà a Roma, allo Stadio Olimpico, domenica 18 agosto 2013, con inizio alle ore 21.00. La gara verrà disputata tra le società: JUVENTUS Football Club S.p.A. (Campione d’Italia 2012/2013) e Società Sportiva LAZIO S.p.A. (Vincitrice TIM Cup 2012/2013). La gara sarà trasmessa in diretta su RAIUNO”.

Llorente “Spero di segnare molti gol allo Juventus Stadium”

Ecco quello che sta twittando Llorente: «Lo Juventus Stadium mi è sembrato bellissimo, spero di segnarci molti gol». E ancora: «Non so con quale esultanza celebrerò il mio primo gol con la maglia della Juve, è una cosa che verrà al momento», «L’accoglienza dei tifosi è stata incredibile», «L’italiano? L’ho studiato per mesi».

IL MIO MODELLO È LAUDRUP – «Il mio modello è Laudrup – continua Llorente – ho visto molte partite della Juve e credo abbia un gioco bellissimo. Il mio primo gol lo dedicherò alla mia famiglia.

Lorente e AgnelliEcco quello che sta twittando Llorente: «Lo Juventus Stadium mi è sembrato bellissimo, spero di segnarci molti gol». E ancora: «Non so con quale esultanza celebrerò il mio primo gol con la maglia della Juve, è una cosa che verrà al momento», «L’accoglienza dei tifosi è stata incredibile», «L’italiano? L’ho studiato per mesi».

IL MIO MODELLO È LAUDRUP – «Il mio modello è Laudrup – continua Llorente – ho visto molte partite della Juve e credo abbia un gioco bellissimo. Il mio primo gol lo dedicherò alla mia famiglia.

 

Fonte: Tuttosport.com

Llorente indosserà la n.14

Lorente e Agnelli L’iniziale programma è stato modificato: niente visite mediche, il campione spagnolo ha posticipato le visiche mediche, recandosi invece subito in sede.  Dopo un blitz in centro, da Trussardi, dove ha provato e acquistato un completo degno del grande momento della presentazione. Fugace il pasto, consumato direttamente in atelier… Svelato anche il numero di maglia. Llorente indosserà la maglia numero 14.

 Ecco le prime parole di Llorente, apparse sul suo profilo facebook: «Oggi – si legge –comincia una nuova era per me alla Juventus. Sono molto contento perché è una sfida professionale. L’accoglienza che ho avuto è stato incredibile e voglio ringraziare il Presidente del Club, Andrea Agnelli, i tifosi e il club per questa grande accoglienza. FORZA JUVE!!». Llorente ha poi pubblicato delle foto che lo ritraggono con il presidente della Juve, Andrea Agnelli, e due nuovi compagni di squadra: Pirlo e Barzagli.

Fonte: Tuttosport.com

Vucinic sposato

vucinicBRINDISI – Si sono sposati nella chiesa madre di Mesagne (Brindisi) il calciatore della Juventus Mirko Vucinic e la compagna, Stefania Scoditti, pugliese. Abito color crema per la sposa, con corpetto in pizzo, gonna con strascico e velo. Bouquet di rose rosa. Abito scuro per Vucinic così come per il secondo portiere della Juve, Marco Storari. Acclamati i calciatori presenti alla cerimonia nuziale dalla gente assiepata dietro le transenne che delimitavano piazza IV Novembre, il largo antistante la chiesa madre. Applaudita anche Alena Seredova, moglie di Gigi Buffon, in abito cipria. Il rinfresco avrà luogo a Ostuni, presso Masseria Traetta dove, a quanto pare, vi sarà la vera sfilata di vip e calciatori, tra cui Stevan Jovetic, attaccante della Fiorentina corteggiato dalla società bianconera. Cerimonia, con rito misto, cristiano e ortodosso, ristretta quella di Mirko e Stefania: i curiosi, alcuni dei quali indossavano maglie bianconere, non hanno potuto salutare l’allenatore della Juve, Antonio Conte, che pure figura nella lista degli invitati, ne il bomber della Roma, Francesco Totti, che a quanto pare prenderanno parte solo al ricevimento.

LA JUVE – La Juventus ha voluto congratularsi con il giocatore: «La stagione 2013/14 – si legge su una nota apparsa sul sito del club bianconero – inizia con un evento mondano, in casa bianconera. Oggi, lunedì 1 luglio, Mirko Vucinic ha sposato Stefania Scoditti, sua compagna dai tempi di Lecce e da cui ha avuto due figli: Aleksandar (tre anni a novembre) e Matija che ne compirà uno il prossimo 19 luglio. La cerimonia si è svolta proprio in Puglia, dove Mirko e Stefania si sono conosciuti, quando l’attaccante montenegrino militava con i salentini. Ai coniugi Vucinic vanno le congratulazioni della Juventus e di tutti i suoi tifosi».

Fonte: Tuttosport.com

Bonucci “La 10 rimarrà sempre di Del Piero”

bonucciitaliaLeonardo Bonucci ha rilasciato una breve intervista ai microfoni di Sky Sport al suo arrivo in Italia, dopo le fatiche della Confederations Cup. Ecco quanto evidenziato da Tuttojuve.com:

Agnelli vi ha regalto Tevez, è un bel regalo?
“Sì, è sicuramente un bel regalo, come lo è stato Llorente, ma come tutti i giocatori della rosa Juventus, perchè è una Juventus forte e sicuramente quest’anno l’obiettivo non sarà soltanto il riconfermarci per il terzo anno consecutivo in Italia, ma di portare a casa anche qualcosa di importante in Europa”.

La dieci di Del Piero, però, è una grande responsabilità…
“Sì, è una responsabilità forte. Se Tevez se l’è sentita di prendersela, sicuramente la onorerà. Però quello che ha fatto Ale nella Juventus è irripetibile, quindi la dieci rimarrà per sempre negli occhi juventini la maglia di Del Piero”.

Diamanti ti ha dato appuntamento a Vinovo?
“Ancora no, però è un bravissimo ragazzo, un grandissimo giocatore e se arriva alla Juve può soltanto migliorare quello che è l’organico attuale”

Fonte: Tuttojuve.com

Per Jovetic tre giocatori più conguaglio

Non avendo avvistato clienti pronti a spendere trenta milioni di euro, in banconote, la Juve non perde di vista la bottega Fiorentina, che in vetrina ha sempre Stevan Jovetic. Semmai il club viola cambiasse la politica dei pagamenti, accettando anche carte di credito (in giocatori), l’ad bianconero Beppe Marotta e il ds Fabio Paratici sarebbero pronti a bussare di nuovo. Anzi, hanno già pronta una nuova offerta: Luca Marrone, Fabio Quagliarella e la metà del cartellino di Mauricio Isla, più una quietanza in contanti, sulla quale discutere. Informalmente, tra i tre e i cinque milioni. Senza quel prendere o lasciare che rende impervio qualsiasi affare.

JoveticNon avendo avvistato clienti pronti a spendere trenta milioni di euro, in banconote, la Juve non perde di vista la bottega Fiorentina, che in vetrina ha sempre Stevan Jovetic. Semmai il club viola cambiasse la politica dei pagamenti, accettando anche carte di credito (in giocatori), l’ad bianconero Beppe Marotta e il ds Fabio Paratici sarebbero pronti a bussare di nuovo. Anzi, hanno già pronta una nuova offerta: Luca Marrone, Fabio Quagliarella e la metà del cartellino di Mauricio Isla, più una quietanza in contanti, sulla quale discutere. Informalmente, tra i tre e i cinque milioni. Senza quel prendere o lasciare che rende impervio qualsiasi affare.

Sui trenta milioni cash, la Juve è stata insistente quasi come la Fiorentina nel richiederli: mai e poi mai li darà. Da parte bianconera però, il valore del baratto proposto sarebbe pure superiore al prezzo pieno, se la società così valuta i propri pezzi: una decina di milioni ciascuno Marrone e Quagliarella, e siamo a venti, sui sette la metà di Isla, come ben sa l’Inter, il resto da liquidarsi in denaro. Se poi la quotazione risultasse approssimata per eccesso, come può succedere quando ci si scambia giocatori, da Torino pare molto generoso anche il prezzo di Jovetic. Restano tutte intenzioni però, finché la Fiorentina, anzi, i Della Valle, non cambieranno idea: ovvero, dando mandato ai dirigenti di commerciare l’attaccante montenegrino anche dietro altre forme di pagamento. Questione di proprietà più che di strategia manageriale, se l’altro giorno l’ad Sandro Mencucci aveva socchiuso la porta della boutique, finora serrata: «Pecunia non olet», il denaro non ha odore. Come dire, che il bonifico arrivi dall’Inghilterra o dalla Juve non farebbe grande differenza. Per il boss sì: «Dal punto di vista finanziario non ci sono preclusioni per nessuno – ha spiegato Mencucci – anche se la famiglia Della Valle non sarebbe molto contenta e forse avrebbe qualcosa da ridire». Figurarsi poi se l’incasso per la punta, invece che in quattrini, fosse in merce, seppure in parte.

 

Per questo, a casa Juve hanno il forte e legittimo sospetto che la Fiorentina abbia già pronto l’acquirente per Jovetic, con domicilio oltre la Manica. Solo che nessuno, tra Arsenal, Chelsea e Manchester City, ha finora offerto trenta milioni. Così, come ogni mercante farebbe, si sta cercando il miglior offerente. Alla peggio, Jovetic verrà esportato in Premier, per un importo sui 25 milioni di euro. Lontano dagli occhi lontano dal cuore, per chi nella Juve vede ancora il nemico e non solo l’avversario. A meno che, come s’augura Marotta, Jo Jo, e il suo attivissimo procuratore, Fali Ramadani, non continuino nella linea politica fin qui tracciata: «Voglio andare alla Juve». Con cui c’è da tempo un accordo, e non è un dettaglio.

 

Nel frattempo, già comprati Tevez e Llorente, Marotta si potrà evitare il frenetico shopping di altre stagioni, quando era costretto ad entrare in ogni negozio, prima che le serrande s’abbassassero. Stavolta, è davvero questione della ciliegia, o ciliegiona, perché con i due attaccanti, Ogbonna (in settimana) e un esterno, la torta sarà comunque molto buona.

Fonte: La Stampa

Ogbonna-Juve: il Torino non cede

OgbonnaPuò essere la notte di Ogbonna . Ma non dipende solo o tanto da Marotta . Più di tutti, è Cairo in questo momento a menar le danze. Per i suoi impegni intrecciati e in modifica continua, tra il Toro, la Cairo Communication, l’avventura di La7. E per le sue trattative spesso e volentieri avvolte dal giallo, fra appuntamenti presi o rimandati all’ultimo momento, fra scelte spesso imprevedibili che talora finiscono pure per disorientare la controparte. Si può stupire chi non conosce abbastanza bene il presidente del Torino. Marotta, ormai, ci ha fatto il callo. Da parecchi anni. Non solo dalla telenovela Pasquato di diciotto mesi fa, per dire. Marotta iniziò a entrare nella psicologia dell’editore milanese quando quest’ultimo doveva ancora sbarcare nel calcio, ben prima, dunque, del 2005. Due ossi duri, pur se hanno temperamenti molto diversi tra loro. La stima reciproca non è mai venuta meno, tanto è vero che Cairo – nei primi anni in granata, quando Marotta era ancora alla Sampdoria – provò persino ad annusare l’aria per cercare di ingaggiarlo e consegnargli un pezzo di Toro (poi, compresa l’impossibilità di strappare l’attuale ad bianconero alla famiglia Garrone , cercò invano di ripiegare su Paratici ).

Marotta sa bene come si disimpegna Cairo al momento del dunque. Conosce pure una sua attitudine. Cercare di lavorare ai fianchi l’avversario di tavolino, con trattative protratte il più a lungo possibile o cominciate, volutamente, sul far della notte. Contando sulla propria resistenza fuori dal comune anche a orari improponibili, ben nota nel mondo del calcio. E tifando per l’altrui sfinimento, strategicamente utile quando il braccio di ferro arriva al momento decisivo e si contano anche le monetine. Sarà pure per questo che Cairo ha lasciato aperto un varco per le trattative nella serata odierna, pur senza dare certezze all’ad bianconero? Certo, la variazione dei programmi dettato dal funerale di Borgonovo , che porterà a Giussano i vertici delle società di serie A, modifica a priori il calendario degli appuntamenti di lavoro. Resta il fatto che per la trattativa finale Marotta dovrà armarsi di santa pazienza. Cairo, dal canto suo, ha già fatto il pieno. Non sono un dettaglio nemmeno le modalità delle trattative, quando in ballo c’è un paniere di milioni.

Fonte: Tuttosport.com

Buffon il pararigori

Buffon inserisce un altro bel record nella sua lunga carriera costellata di successi: ha parato tre rigori su cinque nella finalina con l’Uruguay, portando gli azzurri alla vittoria. Dopo il match il portiere si toglie anche un sassolino dalla scarpa contro chi lo critica di non essere un granché sui rigori. “Questi sono discorsi di una pochezza aberrante – dice Buffon a Sky Sport 24 – che da un certo punto di vista mi umiliano anche. Sinceramente non mi va di sentirli perché basta andare a vedere la storia di ognuno di noi e la storia parla. Non devo stare qua a dire quanti ne ho parati, perché non mi interessa. So solo che in Nazionale sono andato cinque volte ai rigori e ho vinto tre volte, per cui non mi sembra una cosa schifosa, avendone parati una volta due, una volta una, una volta tre. E in più, nella mia storia in Nazionale ho parato un rigore ai Mondiali, uno agli Europei, non so quanti portieri della Nazionale italiana lo abbiano fatto. Mi sembra veramente da persone piccole dover sottolineare queste cose, perché non è da me. Non voglio nemmeno entrare in questo gioco, perché mi infastidisce e basta”.

Gigi Buffon © Foto Liverani da Tutto Sport
Gigi Buffon © Foto Liverani da Tutto Sport

Buffon inserisce un altro bel record nella sua lunga carriera costellata di successi: ha parato tre rigori su cinque nella finalina con l’Uruguay, portando gli azzurri alla vittoria. Dopo il match il portiere si toglie anche un sassolino dalla scarpa contro chi lo critica di non essere un granché sui rigori. “Questi sono discorsi di una pochezza aberrante – dice Buffon a Sky Sport 24 – che da un certo punto di vista mi umiliano anche. Sinceramente non mi va di sentirli perché basta andare a vedere la storia di ognuno di noi e la storia parla. Non devo stare qua a dire quanti ne ho parati, perché non mi interessa. So solo che in Nazionale sono andato cinque volte ai rigori e ho vinto tre volte, per cui non mi sembra una cosa schifosa, avendone parati una volta due, una volta una, una volta tre. E in più, nella mia storia in Nazionale ho parato un rigore ai Mondiali, uno agli Europei, non so quanti portieri della Nazionale italiana lo abbiano fatto. Mi sembra veramente da persone piccole dover sottolineare queste cose, perché non è da me. Non voglio nemmeno entrare in questo gioco, perché mi infastidisce e basta”.

Cosa ti porti via da questa Confederations Cup?

“L’amarezza di non aver parato un rigore con la Spagna, quello senza dubbio. Però anche la grande gioia di condividere con dei compagni d’oro e con un gruppo d’oro un’esperienza simile, perché veramente abbiamo un gruppo che è la nostra forza e penso che il mister l’abbia capito e tutti quelli che gravitano intorno a noi l’hanno capito. E faremo modo e maniera per tutelarlo nel miglior modo possibile, perché veramente poter disporre di 23 ragazze in questa maniera è veramente un grande lusso e una grande fortuna”.

Questa è una squadra che può pensare di vincere il Mondiale?
“No, quello no. La nostra è una squadra che può e ha dimostrato di poter far partita contro tutti e di non partire battuta con nessuno. E questa è una grande forza e una grande certezza. Da qui al prossimo Mondiale se possibile vorremmo cercare di migliorare oltremodo e di continuare questo percorso di crescita che portiamo avanti da parecchio”.

Al collo hai una medaglia di bronzo: è bronzo o è qualcosa di più?
“No, è bronzo. Bisogna essere realisti, il realismo ci dice che siamo arrivati terzi ed è giusto così. Sono contento perché eviterò al prossimo Mondiale di arrivare terzo o quarto, perché in carriera mi mancava solo la finalina, ora sono riuscito a farla e ora mi auguro che il prossimo anno si possa fare la ‘finalona’”.

Fonte: tuttosport.com