Il consiglio di Lega non ha la facoltà di decide in materia di ripartizione di incassi relativi alle gare di Supercoppa, ma solo proporla: lo sostiene il presidente della Juventus, Andrea Agnelli, in una lettera inviata al presidente della Lega di serie A, Maurizio Beretta. “Ogni eventuale delibera – scrive Agnelli – sarebbe in contrasto con i principi dello Statuto-Regolamento della lega e ne pregiudicherebbe la credibilità e reputazione”.
IL CONSIGLIO HA DELIBERATO – “La sede naturale per la disputa della Supercoppa è Roma. Se vengono presentate proposte alternative interessanti le si valuteranno”. Lo ha detto il presidente della Lega di A, Maurizio Beretta, illustrando i lavori di oggi del Consiglio, dell’assemblea e a proposito della decisione sulla ripartizione degli incassi tra Juventus, Lazio e Lega per la finale del 18 agosto all’Olimpico. Premesso che il prossimo anno bisognerà trovare il modo di giocare in Cina per rispettare il contratto con i cinesi di disputare lì tre edizioni su cinque, Beretta ha ricordato che con la decisione del Consiglio è stato superato il vecchio deliberato che stabilì che la finale della Supercoppa si sarebbe giocata in casa della vincitrice del campionato. D’ora in avanti quindi la soluzione ‘italiana’ è l’Olimpico di Roma. Parlando del lungo braccio di ferro non ancora risolto tra Juventus e Lazio, Beretta ha detto che si è cercata fino all’ultimo una soluzione negoziata che non è stato possibile raggiungere. Il Consiglio ha quindi deciso in modo compatto e la delibera non è stata portata poi in assemblea perchè, sentito il parere dell’ufficio legale, si ritiene essere di competenza esclusiva del Consiglio.
LA REAZIONE DI LOTITO – Claudio Lotito risponde con una delle sue ormai celebri citazioni latine alla notizia che la Juventus ricorerà alla Corte di giustizia federale contro le decisioni del Consiglio di Lega in merito alla disputa della Supercoppa. “Dura lex, sed lex – ha affermato il presidente della Lazio – Lo ha deciso il Consiglio che è l’organismo preposto. La Juve fa ricorso? Me lo dite voi, ne prendiamo atto, vuol dire che non è idonea ad accettare i dettami democratici di un organismo nel quale vive“.
Fonte: Gazzetta.it