
Milos Krasic non è un giocatore che ama chiacchierare, molto poche sono le sue interviste, difficile sentire le sue parole, è l’uomo della grinta, è quello che cerca i fatti. Ma di certo questo periodo non è dei migliori, anche lui è in netto calo e la Juve lo sente. Ecco una bella intervista rilasciata a TuttoSport:
“Se avevo mai vissuto una crisi del genere? Nel Cska mi è successo di vivere una situazione analoga. E’ una questione di testa e sono sicuro che ne usciremo, soprattutto se rimaniamo uniti e cerchiamo di farlo tutti insieme. Questa squadra non è da rottamare come si potrebbe pensare guardando gli ultimi risultati. Nella prima parte della stagione abbiamo vissuto un momento positivo e abbiamo mostrato qualcosa di buono, al momento in cui serviva un ulteriore salto di qualità sono sorti dei problemi: ci sono stati degli infortuni e ci è mancata la giusta concentrazione. E’ capitato di prendere un gol e di reagire nella maniera sbagliata, facendosi prendere dal panico, senza magari tenere nel giusto conto la forza dei nostri giocatori. Quello che dobbiamo fare ora è non spaventarci se la partita si mette male, ma rimanere calmi e concentrati. Siamo forti, dobbiamo crederci: quando abbiamo collezionati 18 risultati utili consecutivi non era per caso, ma perchè riuscivamo a sfruttare meglio le nostre qualità. Se può tornare quella Juve? Sì, se ricominciamo ad essere squadra, a pensare come squadra, a giocare come squadra”.
“Gli avversari hanno imparato conoscermi? Sì, me ne sono accorto. Ora raddoppiano molto spesso su di me e questo mi complica un po’ le cose. Ma sinceramente penso ci sia anche un problema di forma, che non è più quella di settembre-ottobre. Se sono stanco per la lunga tirata? Sono sicero: sì. E’ più di un anno che gioco senza fermarmi: campionato russo, Mondiale, di nuovo campionato russo e poi quello italiano. L’ultima volta che ho staccato è stato nel dicembre 2009…Però voglio essere chiarissimo, non cerco alibi, nè scuse e voglio tornare a brillare come all’inizio. Anche io devo migliorare sotto il profilo psicologico e ritrovare la giusta concentrazione. Per riposarmi avrò tempo in estate”.
“Cosa penso degli arbitri? Loro fanno il loro lavoro, io il mio….Non vorrei commentarlo. Cosa vorrei dire loro? Che non sono un simulatore e mi dispiace moltissimo che loro lo pensino. E’ una situazione molto difficile e ingiusta: vengo ancora giudicato per l’episodio di Bologna e non dovrebbe essere così. Vorrei tendere la mano agli arbitri, il loro lavoro è difficile e li capisco, però visto che hanno studiato le immagini di Bologna chiedo loro di studiare anche il mio tipo di gioco. Sono un giocatore che usa molto il dribbling e questo mi porta a subire molti falli che spesso ora non vengono fischiati. Sono abituato, per carità, ma non vorrei che quel rigore di Bologna debba segnare in modo indelebile la mia persona”.
“Abbiamo Buffon, Chiellini, Del Piero…non credo che ci manchino i leader, la Juve ha molti giocatori di forte personalità. Io un leader? E’ un po’ presto per fare questo: sono alla Juventus da pochi mesi. Ma do e darò sempre il massimo per la squadra e per cercare di aiutare il gruppo a vincere, attraverso questo impegno potrei diventare in futuro un leader”.
“Se mi sono pentito di aver scelto la Juve? Mai. Non ho cambiato minimamente idea, anche se adesso le cose stanno andando male. Sono sicuro di aver scelto il club giusto e sono convinto delle qualità di questa squadra: sono venuto qui perchè credevo di vincere trofei importanti e ne sono tuttora convintissimo. Alla Juve vincerò”.
“Se il Milan fa paura? Sono i favoriti, perchè è indubbio che il loro momento è migliore del nostro e hanno una squadra piena di campioni, ma la Juventus darà il massimo per uscire vincitrice ed è dimostrato che queste partite ci riescono meglio che le altre”.
“Il mio obiettivo? Vincere con la Juve. Vincere con la squadra e per la squadra. Un premio come il Pallone d’Oro è un sogno per ogni calciatore, ma io non mi dimentico mai che questa è una squadra e si vince tutti insieme”.