Parla Piazon “sogno regalare felicità e gol ai tifosi juventini”

Lucas Piazon da TuttoSport.com

Grazie a Tuttosport.com abbiamo le parole del nuovo campione juventino, per prima cosa i Piazon dicono «Non scrivete che abbiamo già firmato, oltre­tutto non è vero», non si può dire, ma subito dopo mam­ma Marizabel parla del loro prossimo trasferimento a Torino «Contiamo dal prossimo gennaio, quando Lu­cas avrà compiuto i 18 anni, di trasferirci tutti a Torino Noi tre e Giuliana, la nostra secondogenita. Ha 12 anni ed è rimasta in Brasile, ma la prossima volta portere­mo anche lei. Quando ho capi­to di avere un fuoriclasse per fi­glio? Presto. Aveva tre anni quando ha iniziato a giocare a palla e da allora non sembra avere altro per la testa».«Che impressione mi fa essere para­gonato a Kakà? E’ una grossa responsabilità, perché parlia­mo di un giocatore che è stato considerato a lungo il migliore al mondo. E rappresenta natu­ralmente uno stimolo a miglio­rarmi sempre». Interviene papà Carlos: «In realtà il para­gone è legato alla somiglianza fisica e al fatto che entrambi sono prodotti del vivaio del San Paolo. Ma Lucas è un attaccan­te, non un fantasista». «Sono una seconda punta» precisa il baby talento. «La mia dote mi­gliore? Direi la verticalità del gioco. Sono brasiliano ma non amo i tocchi di troppo. Non ap­pena ricevo la palla, punto la porta. E dicono che legga bene il gioco. Gol ne ho sempre fatti, quanti non saprei davvero di­re, tranne quelli in nazionale che tengo bene a mente».

E parla anche il giovane acquisto juventino «Che impressione mi fa essere para­gonato a Kakà? E’ una grossa responsabilità, perché parlia­mo di un giocatore che è stato considerato a lungo il migliore al mondo. E rappresenta natu­ralmente uno stimolo a miglio­rarmi sempre». Interviene papà Carlos: «In realtà il para­gone è legato alla somiglianza fisica e al fatto che entrambi sono prodotti del vivaio del San Paolo. Ma Lucas è un attaccan­te, non un fantasista». «Sono una seconda punta» precisa Lucas. «La mia dote mi­gliore? Direi la verticalità del gioco. Sono brasiliano ma non amo i tocchi di troppo. Non ap­pena ricevo la palla, punto la porta. E dicono che legga bene il gioco. Gol ne ho sempre fatti, quanti non saprei davvero di­re, tranne quelli in nazionale che tengo bene a mente».
«Oggi ho in­contrato i giocatori bianconeri. Felipe Melo ed Amauri sono venuti a salutarmi e poi ho vo­luto fare una foto con Del Pie­ro ». In futuro, gli domandano, toc­cherà a lui guadagnarsi la ri­balta: «Lo spero, la Juve è uno dei più grandi club al mondo e sono orgoglioso di poter diven­tare un suo giocatore. Il mio so­gno è di regalare felicità e gol ai suoi tifosi». Questa sera Lucas sarà in tribuna per assi­stere a Juve-Roma, poi rien­trerà in Brasile

 

Fonte:  TuttoSport

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